Autoritratto - J.G. Posada |
Un messicano che disegna scheletri che, ai nostri occhi occidentali, potrebbero sembrare assurdi, visto il loro atteggiamento molto "vivo"... Infatti i suoi calaveras non trattano di storie horror, bensì di politica e satira, rappresentano dei cadaveri che tornano in vita e simboleggiano la relazione intima e familiare dei messicani con la morte. E che con la morte ci sanno anche scherzare.
Ma iniziamo con calma dalle origini ...
José Guadalupe Posada nacque ad Aguascalientes nel 1853 e sin da piccolo imparò l'arte della stampa e in special modo della litografia presso il Trinidad Pedroso Workshop. Nel 1871 mise alla prova le sue doti artistiche lavorando come illustratore presso El Jicote, pubblicato nella sua terra nativa, dove il suo stile sarcastico aveva già iniziato ad avere parecchi riscontri. E' possibile che a causa della persecuzione politica dovuta alle sue critiche pungenti sulla società fu obbligato a trasferirsi a León, in Gunjuato, dove insegnò alle superiori. Qui poté costruire il suo laboratorio e divenne presto famoso nel suo campo. In seguito si trasferì ancora (un artista non sta mai tranquillo) a Città del Messico e iniziò una produzione di litografie e "grabado" durata 25 anni, durante la quale collaborò con numerosi giornali di strada e non. In tutte queste vignette Posada critica gli abusi del governo e rivela tutti i tipi di segreti, vizi e altre amenità delle famiglie più in vista del regime e della classe sociale alta.
Posada ha immortalato sia eventi importanti, sia momenti ordinari della vita nel proprio lavoro e non solo...
Illustrazione di J. G. Posada |
Nessun commento:
Posta un commento